Sofferenza e felicità

Per essere felici anche quando si è nella sofferenza delle bufere della vita, occorre imparare a compiere un capovolgimento: ciò che pensiamo sia la via alla nostra felicità spesso non coincide con quello che veramente ci rende felici nel profondo. Occorre spostare il focus dall’avere all’essere, con una bella lente di ingrandimento su quello che veramente noi siamo. Guardarsi dentro, saper leggere le nostre emozioni, i nostri pensieri, i nostri comportamenti. La persona che è autentica con se stessa è quella capace di fare i conti anche con le proprie sofferenze, le proprie contraddizioni. Imparare a dare un nome alle nostre gioie e ai nostri dolori ci aiuterà alla lunga ad essere più in pace con noi stessi e con gli altri.

Come immagini per commentare questo tema, ho scelto delle mie vecchie foto in chiave metaforico-alpinistica. Siamo nei primi anni settanta alle pendici del Monte Bianco.

Nella prima immagine mi vedete alle prese con un passaggio particolarmente arduo e “sofferto” della mia vita…..

E dopo l’ardimentoso travaglio …. eccomi sano e salvo con i miei fratelli alla festa di ferragosto della Società delle Guide (presenti tra gli altri Walter Bonatti e Ubaldo Rey, entrambi protagonisti della conquista del K2, e i mitici fratelli Ollier). Repertorio del nostro trio: gospel e canti valdostani, benedetti e incoraggiati da Don Cirillo Perron, grande figura carismatica che sembrava uscita dal granito delle sue montagne.

“La montagna per me è stata soprattutto un mezzo per andare oltre…”

Walter Bonatti

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