Gianni Ferrario – Energizzatore di Eventi
Facilitatore di climi aziendali e spirito di unità con i suoi coinvolgenti WorkShow di grande successo!
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Happiness Trainer
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Questo è il vero significato di “peccato”. Non tanto nell’accezione di senso di colpa per una azione malvagia commessa, quanto piuttosto il non aver colto una opportunità per progredire nella mia strada di evoluzione personale.
“Ridere a crepapelle” è una metafora che lascia intuire come l’atto del ridere sia uno scoppio di energia libidica che rompe le barriere simboliche (la pelle) del nostro Io, riempiendo di allegria tutto l’ambiente circostante e “contagiando” chi si trova attorno a noi.
In questo senso il riso diventa qualcosa che travalica il singolo (contenuto nella sua pelle), per immergere il gruppo in un’unica atmosfera di allegria dove i confini individuali si fanno sempre più esili o addirittura inesistenti.
sono risorse sempre più importanti che ci aiutano a vivere e ad affrontare avvenimenti complessi e difficili.
Tirar fuori il lato brioso della vita, può essere una mossa molto azzeccata che ci permette di trovare nuove soluzioni, nuove vie di uscita.
Occorre, come già accennato, cercare di far riaffiorare, di concedere libera uscita al fanciullo che è dentro a ciascuno di noi, con tutta la sua carica di freschezza ed entusiasmo, lasciandoci anche un po’ andare alla giocosità e alla letizia.
Occorre sollecitare con opportuni esercizi e stage esperienziali il dialogo interno con la nostra parte profonda, tenuta accuratamente ai margini dai gendarmi della razionalità, seppellita da montagne di convenzioni e autocensure.
Quel bambino interiore che vive in noi e che spesso si esprime in modo negativo (anche gli adulti infatti fanno i capricci, hanno paura ….) va fatto riemergere con la sua vitalità, spontaneità, energia positiva e capacità espressiva.
All’umorismo cerebrale di certe battute fredde, basate su giochi di parole non si risponde mai con una risata piena.
Mentre il corpo, in osmosi con lo spazio che lo riempie e da cui viene riempito, è l’elemento essenziale del riso: tutte le sue funzioni, dal mangiare, al dormire, al sesso, all’evacuare, allo star male, al gesticolare, possono essere fonte inesauribile di ilarità e legate allo scoppio di risata. Il corpo non può nascondere niente, né perfezione, né deformità, quindi può essere “smascherato” facilmente in chiave comica. Più una persona è in vista e si atteggia a sentirsi superiore agli altri, più è facile che, anche semplicemente soffiandosi il naso, precipiti nel ridicolo.
Il nostro cervello contiene più di dieci miliardi di cellule nervose le quali sono delle centraline (neuroni) da cui partono centinaia di connessioni (sinapsi) che le collegano con altre centraline per trasmettere informazioni, formando così una rete incredibilmente ampia e potente. L’impulso funziona come uno spruzzo composto da sostanze chimiche che colpisce la membrana della cellula collegata, la quale reagisce emettendo a sua volta un altro spruzzo e così via, di neurone in neurone, a grande velocità, calcolabile in qualche millesimo di secondo. Questi spruzzi sono costituiti da neuro trasmettitori come, tra l’altro, l’adrenalina e l’endorfina che si possono definire come messaggeri biochimici tra sistema nervoso e sistema immunitario.
Si provoca una reazione a catena: la midollare del surrene si attiva, attraverso le fibre nervose del sistema simpatico; il midollo inizia a produrre adrenalina, noradrenalina, dopamina e queste sostanze causano delle alterazioni biologiche: sale la pressione sanguigna, il cuore pulsa con maggiore frequenza, le difese immunitarie si abbassano rendendoci più vulnerabili alle malattie.
A livello fisiologico:
Se abbiamo riso di cuore per una battuta di spirito o per una situazione esilarante, al termine dello scoppio del riso si ha un rilascio di endorfina che è un oppioide endogeno, cioè uno “stupefacente” prodotto dal nostro stesso corpo, con effetto calmante, antidolorifico, euforizzante e immunostimolante.
A questo proposito le neuroscienze ci svelano una cosa molto interessante.
Se noi ci abituiamo a reagire in modo positivo e costruttivo di fronte ad una notizia o un evento, qualunque segno abbia (positivo o negativo), fisiologicamente, a forza di continui stimoli di un certo tipo, i punti di contatto tra neuroni aumentano di volume e di sensibilità, accorciando distanza e tempo di trasmissione del messaggio.
In pratica più sono i passaggi, più il sentiero diventa autostrada, più ci viene facile allenare un nuovo atteggiamento e comportamento maggiormente idonei a diminuire la sofferenza evitabile, quella che dipende da noi, e ad aumentare la gioia esistenziale.
E allora: alleniamoci alle sane abitudini! Facciamolo con fantasia e creatività. Sanamente abitudinari ma non monotoni !!! All’inizio è un po’ più faticoso ma poi … più si passa di lì meno fatica si fa….. E c’è tutto da guadagnare!
Pensiamo ai cambiamenti di stili di vita per consegnare alle future generazioni un pianeta più vivibile!
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