Gianni Ferrario – Energizzatore di Eventi
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Happiness Trainer
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Ridere fa buon sangue, dice un vecchio proverbio. Ridere fa bene al cuore, conferma un’originale ricerca scientifica presentata recentemente a Orlando, in Florida, all’American College of Cardiology , l’appuntamento più importante dell’anno per i cardiologi di tutto il mondo.
Dosaggio: una somministrazione di 15 minuti al giorno.
Effetti: miglioramento della circolazione del sangue e prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Controindicazioni: nessuna.
Una medicina che va bene per tutti, grandi e piccoli, uomini e donne. Ora gli studiosi dell’Università del Maryland a Baltimora ci dicono che la risata è capace di stimolare l’espansione dell’endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, favorendo così il passaggio del sangue, esattamente come succede con l’esercizio fisico.
E lo dimostrano in un modo originale, ma scientifico: misurando con gli ultrasuoni il flusso sanguigno nell’arteria del braccio di 20 volontari, prima e dopo la proiezione di due film, uno allegro e uno drammatico.
Il primo, «King Pin», è una commedia dei fratelli Farrelly (quelli di «Tutti pazzi per Mary»). È bastata una serie di gag perché tutti i partecipanti all’esperimento, tranne uno, mostrassero arterie rilassate e un aumento del flusso di sangue per un tempo che andava dalla mezz’ora ai 45 minuti dopo la visione della pellicola.
Esattamente l’opposto succedeva a quelle stesse persone quando assistevano alle sequenze, tanto spettacolari quanto violente, dello sbarco in Normandia con cui si apre il film «Salvate il soldato Ryan» di Spielberg: in quattordici dei venti spettatori volontari le arterie si restringevano e il flusso sanguigno si riduceva.
«Mediamente – ha precisato uno dei ricercatori americani, Michael Miller – il flusso aumenta del 22 per cento come conseguenza della risata e diminuisce del 35 per cento durante uno stress mentale. C’è una grande variabilità fra persona e persona, ma tutto quello che condiziona lo stato emozionale di un individuo ha un impatto importante sul cuore».
L’endotelio è il punto di partenza dei processi che portano all’aterosclerosi, cioè all’indurimento delle arterie e al loro restringimento, situazioni che aumentano il rischio di infarto e di ictus.
E se è vero che la risata aiuta a mantenere un endotelio sano, è immaginabile che possa ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
“La risata, come l’esercizio fisico” sostiene Miller “stimola la produzione di endorfine, sostanze chimiche che hanno un effetto benefico sul sistema cardiovascolare.
Le modificazioni che noi abbiamo visto nell’endotelio sono simili a quelle che si osservano come conseguenza dell’attività aerobica, ma senza i dolori, gli indolenzimenti e le tensioni muscolari associate a quest’ultima”.
Se la risata appare efficace quanto l’esercizio fisico nello stimolare la salute dei vasi, questo non significa che si debba rinunciare all’attività fisica come sistema di prevenzione delle malattie cardiovascolari.
È quanto sostiene il Professor Ed Diener, del Dipartimento di psicologia dell’Università dell’Illinois, che ha recentemente pubblicato sul Journal of Applied Psychology, Health and Well-Being la più ampia revisione mai effettuata su questo argomento, prendendo in considerazione ben 160 ricerche.
Viene definito Benessere Soggettivo – in sigla SWB, dall’inglese Subjective Well Being – e quantifica il giudizio che ognuno dà alla sua vita, il grado di soddisfazione esistenziale e professionale.
Un elevato SWB ha un effetto diretto sulla salute e sulla longevità, facendola aumentare addirittura del 14 %.
Diener, che da decenni studia la felicità e i suoi effetti, ritiene che a questo effetto “salutare” concorrano soprattutto 4 fattori:
Queste ultime, però, devono essere moderate, perché se sono eccessive o troppo repentine hanno paradossali effetti negativi. Stiano attenti, per intenderci, i vincitori delle lotterie miliardarie, che potrebbero avere brutte sorprese.
Un po’ di humour, comunque, può sempre aiutare, perché come ha dimostrato lo studio norvegese HUNT 2, seguendo 53.500 persone per oltre 7 anni, prendere le cose con ironia allunga la vita.
Per contro, in un’altra ricerca (presa in esame da Diener nella sua revisione) su 4.989 persone seguite dalla giovinezza per oltre 40 anni, è risultato che chi era un musone pessimista già da giovane, si ritrovava più malconcio da anziano o addirittura campava di meno.
Che un basso Benessere Soggettivo possa favorire l’insorgenza delle malattie, peraltro, è provato da altre ricerche.
Quando, ad esempio, l’ottimismo è impedito da una condizione di depressione maggiore, il rischio di malattie cardiovascolari aumenta del 2,7 %. Anzi, basta un semplice umore depresso per far salire il rischio dell’1,5%.
Sentimenti positivi come gioia, speranza, voglia di fare, soddisfazione esistenziale, speranza per il futuro, ottimismo e humor, hanno invece buoni effetti anche di fronte alla malattia, come è stato evidenziato in pazienti affetti da HIV, con blocco renale, colpiti da infarto, e può migliorare perfino la risposta alle cure palliative somministrate in caso di gravi tumori.
Puoi scoprire approfondire questi argomenti nel mio libro >> “Ridere di Cuore”
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